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Il sortilegio onirico di Carmelo Caminiti. Un tempo sospeso dove la pittura è immaginazione


La vita è sogno, è una visione. E' il prolungamento di un desiderio, la trama di una tela incompiuta, fotogramma intimo e impalpabile.

Ipnosi e catarsi, ombre e presenze, visioni metafisiche e oniriche sequenze che si inseguono e svelano un incantesimo perfetto.

Una dimensione crepuscolare onirica che è protagonista assoluta della personale di Carmelo Davide Caminiti, inaugurata nella sala esposizioni del teatro Vittorio Emanuele, nell’ambito della rassegna “R- esistenza d’artista. Visioni d’arte contemporanea”, curata da Saverio Pugliatti.

Ventidue opere che, attraverso duttili soluzioni stilistiche, profonde contaminazioni surrealiste e un linguaggio d’avanguardia, sono le fondamenta che consentono all’artista una trasfigurazione che si declina dall’astratto al figurativo.

“La vita per me è sogno, mentre della realtà ciascuno ha una percezione soggettiva, un approccio personalistico. All’interno di questa dimensione – spiega l’autore – io inseguo una mia visione di bellezza che, allo stesso tempo, è ricerca e punto di partenza”.

Una direzione sempre nuova e differente, una sfida che ricomincia, un incantesimo che si ripete e non segue regole o tempistiche prestabilite: “Le mie opere sono il frutto di un tempo sospeso – aggiunge Caminiti – una visione che si arricchisce giorno dopo giorno”.

Legno, carta, tele. Ogni materia che incontra la sua arte, a partire dai minuscoli difetti della trama, fornisce all’autore una traccia, un indizio, un’ispirazione che ne evolve l’universo artistico.

Vernici e smalti poi, rappresentano gli strumenti, la guida, attraverso i quali la cifra stilistica dell’autore, da sogno in “bianco e nero”, si trasforma in tripudio di colori che animano la dimensione onirica, trasfigurandola in realtà.

Una produzione artistica che incanta e conduce il visitatore, nel solco di un’inevitabile onda emozionale, dentro l’opera stessa, intrappolandone l’anima tra le maglie della materia e il colore acceso della vernice.

Piano sequenza di una pellicola fiabesca, dove la pittura è spettacolo, immaginazione, sogno: un viatico contro le incertezze e la vacuità del mondo reale.

A illustrare la personale di Caminiti, lo storico dell’arte, Giovanna Famà: “A Messina, purtroppo, non esistono molti palcoscenici attraverso i quali dare il giusto risalto agli artisti messinesi; la rassegna curata da Saverio Pugliatti ha l’importante merito di aver colmato questa lacuna. Su Carmelo potrei dire tante cose, ma ciò che mi preme più sottolineare è che Carmelo non è solo un’artista – spiega l’esperta – Carmelo è innanzitutto un’artista. Sensibile ed euforico, il suo pensiero è senza posa, la sua produzione artistica è sogno libero, una dimensione quasi magica”.

Sortilegio onirico che sarà possibile ammirare sino al prossimo 3 aprile, con ingresso gratuito, nella sala esposizioni del teatro Vittorio Emanuele di Messina.

Emma De Maria

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